* A Project Gutenberg Canada Ebook * This ebook is made available at no cost and with very few restrictions. These restrictions apply only if (1) you make a change in the ebook (other than alteration for different display devices), or (2) you are making commercial use of the ebook. If either of these conditions applies, please check gutenberg.ca/links/licence.html before proceeding. This work is in the Canadian public domain, but may be under copyright in some countries. If you live outside Canada, check your country's copyright laws. IF THE BOOK IS UNDER COPYRIGHT IN YOUR COUNTRY, DO NOT DOWNLOAD OR REDISTRIBUTE THIS FILE. Title: Traduções [italianas] Author: Espanca, Florbela (1894-1930) Translator: Battelli, Guido (1869-1955) Date of first publication: 1934 Edition used as base for this ebook: Coimbra: Gonçalves, 1934 (_Sonetos Completos_) Date first posted: 25 August 2009 Date last updated: 25 August 2009 Project Gutenberg Canada ebook #376 This ebook was produced by: Júlio Reis & the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdpcanada.net This file was produced from images generously made available by the Biblioteca Nacional de Portugal (Biblioteca Nacional Digital) * Livre électronique de Project Gutenberg Canada * Le présent livre électronique est rendu accessible gratuitement et avec quelques restrictions seulement. Ces restrictions ne s'appliquent que si [1] vous apportez des modifications au livre électronique (et que ces modifications portent sur le contenu et le sens du texte, pas simplement sur la mise en page) ou [2] vous employez ce livre électronique à des fins commerciales. 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Titre: Traduções [italianas] Auteur: Espanca, Florbela (1894-1930) Traducteur: Battelli, Guido (1869-1955) Date de la première publication: 1934 Édition utilisée comme modèle pour ce livre électronique: Coimbra: Gonçalves, 1934 (_Sonetos Completos_) Date de la première publication sur Project Gutenberg Canada: 25 août 2009 Date de la dernière mise à jour: 25 août 2009 Livre électronique de Project Gutenberg Canada no 376 Ce livre électronique a été créé par: Júlio Reis et l'équipe des correcteurs d'épreuves (Canada) à http://www.pgdpcanada.net Nous tenons à remercier la Biblioteca Nacional de Portugal (Biblioteca Nacional Digital) d'avoir offert en ligne les images de l'édition imprimée sur laquelle nous avons fondé ce livre électronique. NOTE DI TRASCRIZIONE: Florbela Espanca (1894-1930) è una poetessa portoghese celebrata per i suoi sonetti tragici. Guido Battelli (1869-1955) era un insegnante italiano che fu conquistato dalla poesia di Florbela. I due divennero molto amici e Guido pubblicò una edizione postuma completa della sua poesia ("Sonetos Completos". Coimbra, 1934: Livraria Gonçalves), includendo la propria traduzione di una selezione dei sonetti di Florbela. Il titolo originale di questo capitolo in quel libro è "Traduções de Guido Battelli". TRADUÇÕES de GUIDO BATTELLI IO (EU) Io son colei che va pe 'l mondo errante e nella vita mai trovò sua stella, del Sogno e della Sorte son sorella, la triste crocifissa dolorante. Qual lieve ombra di nebbia vaporante che un triste suo destino s'arrovella di spingere alla Morte, io sono quella che niun comprender seppe un solo istante. Io son colei che passa e che niun vede, son quella che par triste e poi non è, che piange il suo dolor senza un perchè. Son forse la vision che alcun sognò, d'alcun che venne al mondo a veder me e nella vita mai non m'incontrò. IL MIO DESTINO (EM BUSCA DO AMOR) A me fu detto un giorno dal Destino: batti le strade della vita e chiedi a quanti incontrerai sul tuo cammino se quell'amor che brami hai da trovar. Scesi cantando al vento del mattino, sfidai nembi e tempeste, ad ogni porta bussando invano, a mo' di pellegrino, ma traccia del mio amor niun seppe dar! Ne chiesi a un vecchio: Orsù, dimmi, vecchino, Amor vedesti? Sorpreso ei mi guardò, scosse ridendo il capo e via passò. Ne chiesi a tutti, e fu dimanda vana, vana richiesta che mi scoraggiò: ne la vita l'Amor niuno incontrò. TRISTEZZA (NEURASTENIA) Ho l'anima ripiena di tristezza, rintocca nel mio cuor l'Ave Maria, la pioggia batte ai vetri e vi ricama trine leggere di malinconia. Piange il vento ululando e pare il grido d'un'anima che pena in agonia; di neve i fiocchi volano per l'aria migranti uccelli in ciel di fantasia. Tanta tristezza, pioggia, ma di che? Tanta passione, vento, ma perchè? Crudel destino, neve, ci toccò. O pioggia, o vento, o neve, che tristezza! Ditela al mondo intero l'amarezza, Dite voi ciò ch'io sento e dir non sò! IL CANTO DEL ROSIGNOLO (ALMA PERDIDA) Tutta la notte il rosignol cantò la sua passione, disperatamente, e quasi fosse l'eco d'una gente che in quella voce il suo dolor sfogò. Fors'era un sogno che nel ciel sfumò, e in doglia si converse blandamente, fors'era il pianto e l'anima dolente d'alcun che chiese amore e nol trovò. L'intera notte pianse, io lacrimai perchè in quel canto amaro e disperato l'atroce mio destino indovinai. E in quegli accenti che de l'angosciato mio tormento parevano la voce il pianto del mio cuore ravvisai. SERA ALENTEJANA (LANGUIDEZ) O sere di mia terra, o dolce incanto, d'un vago albor di giglio illuminate, sere di sogno, sere di novene, sere di Portogallo idolatrate. Come v'adoro e v'amo! Ecco ch'io sento battere l'ore come lievi pene, ore di pace e d'un dolore santo ore di fumo e cenere, serene... Le palpebre languenti, affaticate lievi si chiudon su l'azzurre viole, com'ali bianche stanche di volare. E su la bocca posan baci muti, mentre le mani sembran carezzare dell'ombra folta i pallidi velluti. AMICA TRISTE (AMIGA) Lascia ch'io sia la tua amica, Amore, solo l'amica, se non vuoi ch'io sia delle tue amanti tutte la migliore e la più triste. Pena ed agonia che importa, Amor, se poi da te ne viene? --Benedetto--dirà la voce mia... È sempre un sogno buono quel tuo bene, anche se in pianto dal perduto e vano sogno mi dèsti a rinnovar mie pene. Su, baciami le mani, ma pian piano, come, se nati nello stesso nido, noi fossimo fratelli un dì lontano. Baciami forte... O pazza fantasia, guardar così dentro le mani chiuse i baci ch'io sognai qui in bocca mia! GIOVINEZZA INUTILE (PEOR VELHICE) Son vecchia e triste. D'un sorriso l'alba su la mia bocca mai vidi apparir, gridando aiuto con la voce spenta, naufraga della vita, vo' a morir. La Vita che sul fronte a le fanciulle di bianche rose un serto suole ordir, su la mia fronte mistica di pazza il fior di morte pose a imputridir. Giovine ancora, se la giovinezza fosse soltanto de la nostra età nè il cuore avessi colmo d'amarezza, triste vecchiaia il mio destin mi dà, quella che nega a noi fino il ricordo d'essere stata bella in altra età. IL MIO SEGRETO (MINHA TRAGÉDIA) Non amo il sol, ho una paura folle che legganmi ne gli occhi il mio segreto, di non amar nessun, d'esser così... Amo la notte immensa e misteriosa, al par della farfalla, che notturna mi sento volteggiare in petto, qui. LANDA FIORITA (CHARNECA EM FLOR) Sento nel cuore una dolcezza arcana che fa scordarmi l'ore dolorose: dall'eriche bruciate nascon rose; del pianto la tristezza è ormai lontana. Tutta m'avvolge una passione strana; nell'ombra ascolto voci misteriose che mormoran parole deliziose per cui delira la mia mente vana. In questa febbre ardente che m'invade dispoglio il triste lutto e le gramaglie e più non sono, Amor, Sóror Saudade. Brilla nell'occhio l'estasi d'amore, e la mia bocca aulente è come il miele, io son la landa brulla tutta in fiore! VERSI D'ORGOGLIO (VERSOS DE ORGULHO) Mi sprezza il mondo, ma non ha nessuno l'ala del canto che il Signor mi diede, io nacqui Principessa in fra la plebe: chiude il mio sogno e l'ansia mia segreta una torre d'orgoglio e di disdegno. Perchè oltre i mari stendesi il mio regno, perchè ne gli occhi porto la infinita azzurra immensa vastità dei mari. Tutte le luci e tutti gli ori aduno, perch'io son Io, e sono pur Qualcuno! Il mondo? E che c'importa il mondo, Amore? Il giardin de' miei versi tutto in fiore, la messe de' tuoi baci inebrianti, son l'estasi di sogno e sono i canti, le braccia sono, Amor in che mi tieni stretta al tuo seno, e dentro ne' sereni abbraciamenti il mondo esser ci pare in Lattea Via immensità stellare! AUTUNNO (AUTONAL) . . . . . . . . . . . . . . . . Autunno dai crepuscoli dorati di porpore, damaschi e di broccati, vesti la terra intera di splendor. Autunno da le sere silenziose e magnifiche notti voluttuose, in cui singhiozzo a delirar d'amor! PASSIONE (NERVOS D'OIRO) Quai búbboli d'oro mi squillano gli accesi miei nervi il lor canto, e in quella lor voce mi dicono i sogni d'amore e di pianto. Io scuoto ridendo i miei crotali nel corpo d'ebbrezza fremente, e della passione nel turbine si perde estasiata la mente. Danzando nel circolo magico sollevo il mio cuor nella mano, che pare una rosa di porpora promessa a un amore lontano. Con ritmo fantastico vibrano ardenti i miei nervi esaltati e un regno mi tessono splendido di canti e di sogni dorati! VOLUTTÀ (VOLÚPIA) Poichè del piacere mi corre già il fremito per tutte le membra, io sfido la sorte, io t'offro il mio corpo dannato alla morte! Caduto è l'inganno dei labri che mentono, dispersa ha la nube il vento del norte: io t'offro coi baci un vino più forte! Ho il grembo ricolmo di dalie di porpora, e l'agili mani nel sole le tingo, ma sembrano lance se al seno ti stringo. L'incanto perverso t'avvolge del magico mio corpo felino: ti stringe anelante un cerchio più cupo di quelli di Dante! PASSEGGIATA CAMPESTRE (PASSEIO NO CAMPO) Amor diletto, o mio soave Amante, cogli l'ora che passa, ora divina bevi con me la tazza inebriante. Io tengo, Amor, la cinta svelta e fina e gioventù mi brilla ancora in fronte, le mani ho di Madonna fiorentina. Vieni con me: noi saliremo il monte fra'l gran' maturo che già 'l sole indora e l'acqua azzurra noi berremo al fonte. Di rosolacci ardenti ecco s'infiora tutta la messe: bianca la vitalba nell'aura fresca del mattino odora... A sera torneremo, e ne la falba luce di luna, pei sentieri agresti --soave a noi come un sorriso d'alba-- strette le braccia, moveremo presti. LE MIE MANI (AS MINHAS MÃOS) Le piccole mani son bianche e pure qual acqua nascente, somigliam le rose intrecciate nel grembo all'Infanta d'Oriente. Son povere in veste di seta, son mani di fata o reggente; le dora d'un pallido raggio, il sole che volge a ponente. Son scarne, son bianche siccome quel viso di bimba dolente che ignora sua madre, che vive raminga così fra la gente. Amor, le ricusi?... Sapessi la pena che il cuore ne sente! Mie piccole mani, sì dolci, sì buone, che solo contente D'un poco d'amore sareste, apritemi il cielo splendente di luce, che il volto carezzi d'un tenero amor sorridente! TOLEDO Rubino ardente in una coppa d'oro oggi è Toledo. Amor, non me lo dire, che tal festa è per noi. Vedi, non oso un gesto sol, chè temo di svenire. Le tue mani carezzano tremando l'agil mio corpo d'ambra armonioso, ch'è come un gelsomin tutto odoroso, ebro di sol, d'aroma e di piacere. Io chiudo l'occhio stanco ove persiste un romantico sogno vago e muto, --un grande amor è sempre grave e triste. Fiammeggia il Tago al sol coll'onda verde, leva al cielo una torre il grido acuto, e nel tuo bacio, Amor, l'alma si perde! IN MEMORIAM Nella città d'Assisi il Poverello santo Francesco a tutti iva insegnando che l'acqua, il sol, la terra, il fior più bello, le spin che calca, il piede insanguinando, la Povertà, che tutto quanto al mondo di buono o vile noi ne andiam trovando. Fratello è nostro. Esaltasi in giocondo, slancio d'amore il canto e dice: «Ave, suor Acqua, e Sole rubicondo»! Ahi, Poverello, il canto tuo felice erra fors'anco dentro le olivete di S. Damiano sovra la pendice, ma come triste a me ne le segrete lacrime suona! Ne la vita, solo m'ebbi un fratello, che ad eccelse mete mentre ne' cieli indirizzava il volo precipitò. Oh chi dirà lo schianto muto del cuore, chi darà consolo al mio perenne desolato pianto? Fratello in vita ebbi te sol, sol uno, morto che vegli al mio destino accanto, nè più fratello chiamerò nessuno! ALENTEJO (POBRE DE CRISTO) O terra mia natal, che in un'immensa pianura sconfinata avvampi al sol, terra cui stende su le case bianche il chiar di luna un magico lenzuol, Terra che ne' tuoi lunghi crepuscoli non senti batter d'ala pure un vol, terra moresca, che un rubino ardente sembri distesa col fiammante suol, Terra in cui nacque il dolce mio fratello e la giovine madre mia morì, io batto alla tua porta; son mendica, e ormai nell'ombra va morendo il dì. Lascia ch'io posi in te l'anima stanca e per la notte trovi albergo qui, terra adorata, ove mia madre dorme e bionda un giorno in gioventù fiorì. ALBERI DELL'ALENTEJO (ÁRVORES DO ALENTEJO) Ore morte. Disteso a piè del Monte il piano è una fornace. Torturate le piante, dall'arsura affaticate, chiedono a Dio la grazia d'una fonte. Fragranti le ginestre su le conte strade del bosco splendono dorate, si stagliano le piante impolverate, sul tragico profil de l'orizzonte. Alberi, o cuori, anime piangenti, o tristi al par di me, alme imploranti in van rimedio per la lor tortura, Alberi, non piangete! Anch'io da dura sete sospinta ne' mei passi erranti, anelo abbeverarmi a le sorgenti! EVORA (ÉVORA) Evora, le tue strade solitarie e silenziose sotto un ciel violetto la remissione chiedono al Signore di vanità che ci fiorîr nel cuore. Io corsi invano un dì tante cittadi: solo qui sento ch'ardono i tuoi baci, solo qui sento arridermi al pensiero i sogni ch'io sognai nell'altre etadi! Evora, al guardo tuo, al dolce aspetto, al tuo sorriso ambiguo nell'aprile, il cuor mi balza d'allegrezza in petto. C'è il volto d'un fantasma in ogni piazza; e l'alma mia dolente qui rivive il lieto sogno ch'io sognai ragazza! LA FINESTRA DI GARCIA DE REZENDE IN EVORA (Á JANELA DE GARCIA DE REZENDE) Finestra antica sopra la via piana, tutta di luce imbiáncati la luna; io forse un giorno, in un'età lontana, io fui la rosa che al balcon fiorì. Un giorno forse,--oh la mia mente vana che i morti sogni come foglie aduna!-- col mio superbo cuor d'alentejana al tuo balcone m'affacciai un dì. Mistica donna in altre primavere io vissi ore fulgenti in altre età; vidi passar cortei fra le bandiere spiegate al vento per la mia città. D'un principe regal vidi l'insegna levata al sole in aria trionfal; recava un cuor trafitto: era l'emblema ch'io scelsi a dire il mio segreto mal! SOGNO VANO (SONHO VAGO) Un sogno alato attraversò un istante la mente folle, presa da demenza, e mi risuona qual d'acque cadenza nell'alma ancora triste e sì distante... Dov'è l'Eletto del mio cuor, l'Infante che m'ami e fonda col suo vivo ardore il triste gelo che mi stringe il cuore, il Principe incantato, il dolce Amante? Assorta in sogno, io non so più se sia d'un bacio l'eco ch'al labbro morì, o fatuo fuoco che la notte splende sovra 'l sentier di chi 'l cammin smarrì. Ti vengo in traccia e già ti veggo Amore, e tu pur m'incontrasti ma fu invan. Non vider gli occhi tuoi ciò che nel cuore porto racchiuso e stringo nella man! AMBIZIOSA (AMBICIOSA) Per quei fantasmi che nel ciel passarono quai nubi erranti e che giurai d'amar, mai le mie braccia languide tentarono il gesto vano che cerca arrestar. Se le mie mani trepidanti osarono stringere al seno un palpitante amor, quante pantere barbare straziarono sol per la gioia d'un cieco furor! Or l'alma è come funeraria pietra in cima al monte, interrogando il ciel; l'umano amor dinanzi a lei s'arretra, e vano sogno a chi, rompendo il vel del senso, anela ad un divino amore, sembra ogni accento. Già lo spirto mio fatto s'è franco del terreno errore. L'amor d'un uomo? Voglio solo un Dio! I MIEI VERSI (OS MEUS VERSOS) Strappa quei versi ch'io ti scrissi, Amore, géttali al fuoco, o se li porti il vento, e, s'a memoria tu li sai, dal cuore te li cancelli oblio in un momento. Quanti poeti non cantar d'amore, nell'estasi del loro sentimento; e quanti non soffrir del mio dolore le pene stesse che nel cuore io sento? Quel ch'io sognai già ripeteron tante voci che Amore e che il Dolor costrinse, --un batter d'ali, un gemito dolente--, Strappa i miei versi. Qual follia mi vinse... Come se un grande amor qui nella vita non fosse poi l'amor d'ogn'altra gente! IDEALE (EU NÃO SOU DE NINGUEM) ......................................... Io non son di nessun. Sia chi mi vuole luce di sole in un meriggio ardente, rechi negli occhi, come un'acqua chiara la fulgida pupilla d'un veggente. Linfa che nutre agli alberi le gemme, murmure d'ali d'un minuto insetto, vento che strappa vele dall'antenne! Diverso sempre ad ogni ora che volge, forza viva, perenne, in movimento, stella che gli astri in suo cader travolge! SILENZIO (SILÊNCIO) Nell'ore tristi del mio van penare, a notte fonda, ch'ogni voce è morta, io sono il vento che tenta d'entrare, che geme e piange e batte a la tua porta. Vivo lungi da te, ma cosa importa? Per me non vivo ormai.--Non senti errare, della tua voce nell'incanto assorta, un'ombra lieve presso il limitare? Io ti son presso più che tu non creda: oh, quante volte il guardo mio si posa sovra il tuo libro, benchè tu non veda! Ti stringo in braccio, quasi un figlio mio; non senti lieve un passo ne la casa? --Silenzio, Amor mio bello, apri, son io! FOLLIA (LOUCURA) Tutto cade e precipita con romba spaventosa!--Io non so più dov'era dianzi! Il mio bel castello, il mio palazzo l'aëreo balcon vanì nel sogno... Oh Dio, nulla, nulla io più non so!... Ridda un tumulto di pensieri ardenti nella mia mente, in lampi di follia! Strappansi sete, infrangonsi diamanti... Oh Dio, che nulla ormai posseggo più! Solo incúbi di sogno e deliranti insonnie e pazzi lampi di follia traversano la tenebra ove muove anelante il mio piè. Oh, chi mi salva?... Oh spaventoso orror d'essere sola, e udir nell'alma riecheggiare il folle ridere d'infinite alme dementi! ALLA MORTE (DEIXAI ENTRAR A MORTE) Lasciate che venga sicura la Morte, che venga a rapirmi nell'ombra laggiù, a lei spalancate sien tutte le porte, chè stanche già l'ali non battono più! Chi sono nel mondo? Io sono un'illusa che il chiaro di luna già in mano serrò, pensando d'avere la Vita racchiusa; aperse le mani... e nulla incontrò! Perchè fra dolori e lacrime un giorno La vita mi desti? Perchè mi nutrì o mamma, il tuo seno, se il frutto soltanto d'un giglio esser devo che triste sfiorì? [End of _Traduções [italianas]_ by Florbela Espanca, translation by Guido Battelli] [Fin de _Traduções [italianas]_ par Florbela Espanca, traduction par Guido Battelli]